un pomeriggio come tanti altri

Avevo appena finito i compiti e decisi che la cosa migliore sarebbe stata fare una bella passeggiata per prendere un po' d'aria. Avevo appena varcato la soglia ed ero finalmente libero. La solitudine mi piaceva, spesso mi allontanavo di mia volontà per starmene da solo ma in quel momento avevo solo bisogno di qualcuno pronto a scherzare con me e a ridere oppure a confrontarsi con me. Era sempre stato così da quando, all'età di otto anni avevo perso mio fratello più grande, colui che io prendevo come esempio. Mi bastava un amico col quale potermi confrontare ma sembrava che da quando fossi lui, a causa della mia timidezza non ero riuscito a socializzare con nessuno. In più ad aggravare il tutto c'è la questione delle ragazze. Le poche volte che mi facevo avanti le ragazze o mi respingevano e ridevano di me oppure se accettavano finivano col ferirmi. Non mi sembrava di chiedere troppo eppure non avevo veri amici, non ero mai riuscito ad averne di veri a parte mio fratello. Continuai a camminare speranzoso di incontrare qualcuno con il quale scambiare due parole.